Il Parco in generale

Storia - Taglio del bosco


Attività tipica della vallata ampezzana,  tradizionalmente condotta dalle Regole. Prima che il bosco divenisse la principale fonte di reddito per l’intera comunità, l’abete e il larice venivano utilizzati quasi esclusivamente per la costruzione delle case, il mobilio, gli utensili da lavoro e il riscaldamento. Il legname necessario veniva tagliato sempre con il consenso della Comunità, che ne fissava con rigore la quantità e la qualità. Il vero e proprio sfruttamento del bosco a fini commerciali cominciò piuttosto tardi, con l’affermarsi della potenza marittima e territoriale di Venezia. Il legname veniva affidato alla “menada”, ossia alla fluitazione dei tronchi lungo i corsi d’acqua. Questa operazione, che si svolgeva a primavera, quando le acque, in seguito al disgelo, si ingrossavano, diede il nome anche alla località ra Stua. In quei luoghi, infatti, veniva allestita una diga provvisoria (“stua”) che, formando un laghetto, permetteva l’accumulo dei tronchi che si sarebbe poi riversato nelle acque del Boite e quindi del Piave.

 Il taglio del bosco avveniva mediante il sistema cosiddetto “cadorino” per il quale, in un bosco non coetaneo, venivano selezionate solo le piante giunte a maturazione. Per salvaguardare determinate aree boschive da uno sfruttamento eccessivo o semplicemente per favorirne la crescita, vennero istituite le cosiddette “vize”, vale a dire delle zone protette in cui il taglio era assolutamente interdetto, anche per tempi assai lunghi.

Quando, tra il ‘400 e il ‘500, il commercio del legname cominciò ad avere un valore prominente, le zone boschive rimaste per lungo tempo indivise con i comuni limitrofi cominciarono ad essere oggetto di aspre contese. Vi furono momenti in cui la situazione assunse anche toni drammatici, che portarono addirittura a reciproci interdetti di commercio tra Venezia e l’Impero, a cui Ampezzo rimase a lungo legata fin dal 1511. Tutto si concluse secoli dopo grazie al Trattato di Rovereto (1755), con il quale, mediante la costruzione della Muraglia di Giau, si pose fine all’ultima grande disputa tra Ampezzo e S. Vito.