Il Parco in generale

Geologia - Terza parte


Dall’emersione, tutto lo spessore dei sedimenti dolomitici è stato intaccato con forza dagli agenti erosivi che hanno dato forma, da circa 1,8 Ma nel Quaternario, ad un paesaggio movimentato e diversificato, non solamente in superficie, ma anche nelle profondità del sottosuolo. Diverse ere glaciali si sono alternate a periodi più caldi e i cambiamenti climatici sono tuttora in continuo divenire: all’azione modellatrice dei ghiacciai si è quindi avvicendata più volte l’azione incisiva delle acque correnti.

Le Dolomiti d’Ampezzo presentano numerose testimonianze di tali eventi: circhi glaciali, in alcuni dei quali alberga ancora qualche traccia di ghiacciaio, come sul Sorapìs; “rock glaciers” o colate di ghiaccio nascoste da coltri detritiche, tuttora dinamiche, come quelli presenti nel gruppo della Croda Rossa. Le valli di Travenanzes e di Fanes sono fra le più profonde ed erose, con numerosi salti di fondo, attualmente solcati da alte cascate; nelle medesime vallate, in ere di disgelo, i torrenti hanno inciso forre molto profonde, che rendono il paesaggio quantomai suggestivo.

Nell’area degli “Altipiani Ampezzani” (Fòses, Senes e Fanes), ove affiorano i calcari liassici, si è sviluppato in modo spettacolare il carsismo: sono presenti numerosi solchi carsici o “Karren” come gli emblematici “solchi a doccia” sulla lastronata meridionale della Croda del Becco. Negli ultimi decenni è stato anche esplorato un profondo ed articolato sistema di grotte a pozzi e a meandri, con sviluppo sotterraneo di parecchi chilometri e profondità superiori ai 500 metri; il sistema carsico ipogeo di Fòses è fra i più sviluppati. 

Anche nella Dolomia Principale si riscontrano alcune grotte di notevole interesse (Tofana, Cime di Fanes), non tanto per la loro profondità, quanto per la presenza di spettacolari concrezioni calcitiche, le famose “Bambole di Travenanzes” e per i resti ossei di grandi carnivori quaternari, quali l’Orso delle Caverne, che ha reso famosa la vicina Grotta delle Cunturìnes.